musei

Preistoria

Progetto di restauro tombe e fruizione del parco archeologico di Murgia Timone.

COMMITTENTE

Invitalia S.p.A.

TEAM

arch. F. Russo (team leader), arch. R. Russo, ing. G. Sblendorio, arch. Stefano Serpenti, ing. Vito Sciruicchio, Geoatlas S.r.l., arch. A. Trisolini, arch. P. Laureano, arch. M.C. Petralla, ing. C. Zaccagnino, dott. G. De Felice, 490 Studio S.r.l., dott.ssa M. Milella, dott.ssa G. Lubisco

LUOGO

Matera

ANNO

2021

Nell’ambito delle iniziative per Matera “Capitale Europea della Cultura” il Comune ha previsto di dar vita al sistema “Parchi della Storia dell’Uomo”, quattro Parchi tematici (“Preistoria”, “Civiltà rupestre”, “Civiltà contadina” e “Città dello Spazio”) per raccontare Matera e il suo territorio: una continuità di insediamenti dalla preistoria ai giorni nostri, in grado di rappresentare la storia dell’uomo dalle origini, proiettandola verso il futuro.

Nel sito archeologico di Murgia Timone le ricerche effettuate tra fine ‘800 e inizio del ‘900 da D. Ridola, G. Patroni e U. Rellin hanno portato alla scoperta di tombe a camera databili alla media età del Bronzo, di sepolture a tumulo dell’età del Ferro e di un villaggio neolitico.

Le indagini e i rilievi effettuati hanno in gran parte confermato e arricchito le informazioni sulle strutture del sito di Murgia Timone. La precisione delle tecnologie utilizzate ha permesso di ottenere per la prima volta un rilievo accurato dell’intero sito e un’immagine esatta del perimetro dei due recinti del fossato, superando le evidenti imprecisioni dei rilievi presenti in letteratura, che per le tecniche utilizzate nel corso delle indagini del ‘900, avevano un notevole margine di approssimazione.

Il Comune di Matera ha posto l’esigenza di accrescere il potenziale attrattivo e turistico del proprio territorio, puntando alla realizzazione di interventi organici di riqualificazione ambientale e di valorizzazione del patrimonio culturale, di cui il sistema dei villaggi trincerati preistorici costituisce un elemento di notevole rilevanza.

Il progetto di valorizzazione dell’area oggetto dell’intervento ha assunto scelte responsabili indirizzate verso un turismo sostenibile capace di conservare e tutelare il patrimonio ma al contempo renderlo pienamente fruibile.

All’interno dell’evento Matera Capitale Europea della Cultura 2019 il seguente progetto ha l’ambizione non solo di riattivare il percorso sui villaggi trincerati preistorici che interessano il territorio materano, ma soprattutto di divenire modello di valorizzazione di un turismo compatibile con lo stato dei luoghi dei beni storico-architettonico-paesaggistici.

Il progetto si compone di diversi interventi, in particolare la messa in sicurezza e riqualificazione dei sentieri e percorsi per garantire una facile percorrenza dallo jazzo Gattini verso il parco archeologico, il recupero e tutela dell’area archeologica di Murgia Timone, attraverso opere di restauro e fruizione dell’area e delle emergenze archeologiche, la fruizione e valorizzazione del sito mediante l’inserimento di un percorso archeologico in legno, composto da passerella removibile e flessibile in funzione delle necessità archeologiche, mediante disposizione di impianto illuminotecnico, per uso eccezionale in funzione di particolari eventi, e mediante innovative tecnologie multimediali accompagnate da specifici contenuti informativi e divulgativi a supporto della visita. La nuova passerella, che definisce il percorso archeologico da ovest ad est della trincea, si configura quale infrastruttura leggera nell’area per consentire il percorso di visita delle numerose ed eccezionali testimonianze del villaggio neolitico di Murgia Timone.

La scelta di inserire la nuova passerella è stata dettata anche da motivi di natura conservazionistica e di tutela delle tracce archeologiche e botaniche presenti. Infatti l’area di intervento è caratterizzata da una  cospicua presenza di prateria submediterranea xerica a dominanza di Stipa austroitalica nonché di Gariga camefitica, essenze da tutelare e preservare ai sensi della Direttiva 92/43/CEE. Il camminamento incontrollato avvenuto negli ultimi decenni, come nell’area delle chiese rupestri, ha determinato situazioni di forte degrado – desertificazione della specie protetta.

Quindi la passerella ha l’obiettivo principale di indirizzare lungo un percorso preciso i fruitori per salvaguardare non solo i reperti archeologici, in particolar modo gli estradossi delle tombe da ulteriori pesi aggravanti e presenze antropiche, ma anche le specie protette dal calpestio e degrado antropico.