Comune di Venafro
Arch. F. Russo, Arch. R. Russo, Ing. G. Sblendorio, Ing. U. Gallo, Ing. V. De Gennaro, Ing. S. Dal Sasso, Ing. M. Dellino, Arch. S. Cappa, Dott. Geol. G. De Lisio, Dott.ssa C. D’Auria
Dott. Ing. U. Gallo
Venafro (IS)
2022
L’obiettivo di sviluppo che si propone per la città di Venafro colloca al centro il rafforzamento del settore economico e commerciale ed il miglioramento della vivibilità e della coesione sociale. La riqualificazione degli spazi pubblici, incidendo sulla qualità della vita degli abitanti e sul loro senso di appartenenza ai luoghi contribuirebbe a promuovere una maggiore coesione sociale e ad innescare dinamiche economiche durevoli e fortemente inclusive. I lavori di riqualificazione della pavimentazione e della viabilità del centro storico si rendono necessari a causa di un diffuso degrado dei materiali lapidei di cui essa è in larghissima parte composta.
Il progetto identifica gli interventi lungo i due assi cardinali nord-sud ed est-ovest della città di Venafro, riconfigurandoli come un ideale nuovo sistema “cardo-decumano”, ovvero corso Garibaldi e il sistema via Caserta-corso Lucenteforte.
All’interno di questo nuovo sistema “cardo-decumano” si innesta la Villa comunale, la grande “bella addormentata” della città. Infatti la Villa ha indubbiamente grandi potenzialità intrinseche ma inespresse. Il progetto di riqualificazione si pone l’obiettivo, grazie al ridisegno complessivo degli spazi e ad un nuovo arredo urbano, di destare dal sonno la Villa e farla tornare baricentro cittadino, visto anche la presenza del vicino lavatoio comunale che meriterebbe un progetto di recupero particolareggiato.
Il progetto di “suolo” muove dalla necessità di rendere nuovamente fruibile e vivibile uno spazio urbano, recuperando l’immagine storica dei centri salvaguardando gli ultimi segni di una tradizione costruttiva oramai perduta. Il progetto si pone come intervento di “ricucitura urbana” dei pavimenti conferendo agli spazi pedonali una nuova trama di collegamento tra i vari ambiti.
Pertanto il progetto prevede un intervento di riqualificazione attento al fare costruttivo locale e alla riproposizione di materiali e trame pavimentali già presenti fino a qualche decennio fa di cui è rimasta traccia in alcuni ambiti del centro storico e da fotografie d’archivio.
L’intervento proposto consiste sinteticamente nella riconfigurazione della sede stradale e dei marciapiedi esistenti lungo importanti assi viari del centro storico, in interventi puntuali di adeguamento della viabilità esistente (riconfigurazione di incroci stradali – Piazza Vittorio Emanuele II – , realizzazione di banchine, marciapiedi, manufatti necessari per la sicurezza della circolazione), nella realizzazione di opere tecnologiche a rete interrate (nello specifico la realizzazione di una rete di fogna bianca e di una vasca per il trattamento delle acque di dilavamento in corrispondenza di Piazza Guglielmo Marconi) nei medesimi tratti interessati dalle predette opere.
Lungo corso Lucenteforte, via Caserta e corso Garibaldi si avvia un intervento di riconfigurazione delle arterie urbane rimuovendo le pavimentazioni e i sottofondi in essere a favore di un nuovo basolato in pietra basaltica scura per uno spessore pari a 16 cm. Le lastre di basole basaltiche sono elementi rettangolari di roccia vulcanica che, grazie alle loro capacità estetiche, la loro resistenza e adattabilità, si rivelano ottimali per la pavimentazione degli spazi urbani esterni. Come modalità di posa si è optato per la “spina di pesce”, coerentemente con altre strade del centro storico di Venafro, come, ad esempio, via Plebiscito, la “via per dentro”, sovrapposta per tutta la sua lunghezza a un decumano romano, probabilmente il maggiore dell’intero tracciato cardo-decumanico romano. Il disegno della pavimentazione prevede l’inserimento lungo la mezzeria della carreggiata di un listone in pietra calcarea e sarà scandito trasversalmente da fasce di pietra calcarea.
Lungo ambo i lati della carreggiata stradale si prevede una zanella in pietra calcarea, in riproposizione di quella esistente, finalizzata al convogliamento delle acque meteoriche in caditoie sottoposte alla zanella, e da qui verso un collettore in polietilene disposto lungo la mezzeria della carreggiata stessa. Questa bicromia materica del tessuto pavimentale, come si evince dalle fotografie d’archivio, caratterizzava il centro storico cittadino.
In corrispondenza di Piazza Vittorio Emanuele II si innesta un adeguamento della viabilità esistente, attraverso la riconfigurazione dell’incrocio stradale, nel quale convergono ben quattro strade, la realizzazione di banchine, marciapiedi e manufatti necessari per la sicurezza della circolazione. Contestualmente alla sostituzione della pavimentazione estesa a tutta la piazza si provvede alla rimozione dell’isola spartitraffico esistente ed all’inserimento di una rotatoria circolare sormontabile ed una di forma irregolare.
La Piazza Garibaldi o Porta Nuova è interessata da un ampio progetto di riqualificazione urbana definendo nuove gerarchie spaziali attraverso un nuovo manto pavimentale che esalta la bicromia spaziale della città. Tale rivisitazione della Piazza permetterà anche di riorganizzare la sosta veicolare, ad oggi molto caotica. Si prevede quindi la definizione di una nuova fascia pedonale in pietra calcarea che delimita la chiesa e il bordo della Piazza che si affaccia su corso Lucenteforte, definendo così una nuova basamento pedonale. Il cuore centrale della Piazza invece viene pavimentata con lastre a correre in pietra basaltica scura, come i nuovi marciapiedi. I cordoli di separazione tra ambito pedonale e carrabile sono definiti da pietra calcarea. Gli stalli delle automobili saranno caratterizzati dai cubetti di basalto recuperati precedentemente rimossi. L’ampia fascia pedonale verrà interessata dalla giustapposizione di arredi urbani che consentiranno la sosta sotto gli alberi esistenti.
Gli interventi che interessano la Villa comunale hanno l’obiettivo di riconfigurare l’area messa a verde e i percorsi attualmente esistenti. L’idea progettuale parte dalla presenza delle alberature esistenti, che fungono da perno per il ridisegno totale dell’ambiente circostante: la volontà è quella di eliminare l’eccessiva rigidità dei percorsi esistenti, dall’andamento spigoloso, in favore di un nuovo impianto più armonico. Il progetto indaga il tema del bordo come confine abitabile, concepito come spazio abitabile capace di accogliere comodamente i cittadini ma anche predisporsi come elemento di divisione gerarchica degli spazi. Gli spazi rimanenti tra le aiuole definiscono le percorrenze pedonali di collegamento all’interno della Villa. Il movimento che si genera è libero e organico senza conferire agli spazi gerarchie predefinite. Il bordo delle aiuole quindi si dilata trasformandosi puntualmente in sedute in cemento, mentre rimane a raso configurandosi come mero cordolo divisorio. Per quanto riguarda la messa a verde, le aiuole saranno suddivise in due tipologie: con manto erboso e con piantumazione di nuovi arbusti. Le prime sono quelle che presentano il sistema cordolo-seduta e che in alcune porzioni sono bordate con nuovi arbusti messi a dimora; per le seconde, dal carattere più estensivo, è prevista la messa a dimora di differenti essenze arboree. Inoltre, per alcune aree in cui era necessario ampliare la zona d’ombra, è stata prevista la piantumazione di nuovi alberi.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.