Comune di Sassari
Arch F.Russo, Arch. R. Russo | progettazione architettonica e urbana
Arch. Antonia Trisolini | progettazione architettonica
Arch. Camilla Sabattini | progettazione partecipata
Arch. Antonio Stragapede, Arch. Salvatore Paterno | progettazione ambientale sostenibileIing. Luigi Cippone – P.I. Antonio Massaro | progettazione impianti tecnologici
Ing. Alessandro Pasqualucci – Ing. Tommaso Deiana | progettazione strutturale e antisismica
SarLand Ingegneria e Architettura S.r.l.s. | progettazione urbanistica e geologia
Dott.ssa Anna Carbonara | pedagogia infantile
Ottava (SS)
2018
La nuova scuola di Ottava nasce per emersione dal rosso terreno andando a incastonarsi tra le chiome dell’uliveto, dove l’Amministrazione ha deciso di insediare il nuovo edificio scolastico. Questa si insinua tra le ombre dei maestosi uliveti incastonandosi, con una precisione millimetrica, nello spazio residuale lasciato libero dai loro rami torti. La sua maglia regolare, precisa, ippodamea, in cui ben si evincono i pieni e i vuoti, suggerisce per contrasto un approccio insediativo giocoso e fluido, poroso, un “giocare a nascondino” tra gli alberi. Come un magma viscoso il nuovo volume si insinua, ingloba, sfiora, circonda gli ulivi che diventano così i punti cardinali di un nuovo modello di scuola.
Così il nuovo istituto comprensivo si presenta alla comunità di cui fa parte come susseguirsi fluido di linee mistilinee: le linee rette infondono sicurezza e orientamento, quelle curve vita e fluidità. Questo sapiente equilibrio di forme risulta fondamentale soprattutto in una scuola dove i bambini in tenera età hanno bisogno di un ambiente caldo ed avvolgente in cui inserirsi ed essere accolti; per questo lo spazio si configura in maniera né rigida né spigolosa (come la maggior parte degli istituti ad oggi), ma al contrario come spazio morbido e curvo capace di simulare l’abbraccio materno.
Gli alberi di ulivi scandiscono lo spazio e generano la nuova maglia strutturale e insediativa diventando inconsapevolmente “modulor” del nuovo spazio scolastico. Questi sono “accolti” nella scuola all’interno di corti aperte, quasi a porsi come elementi distintivi dello spazio.
La flessibilità degli arredi e la polifunzionalità degli ambienti permette di aumentare il tempo di utilizzo della scuola grazie alla possibilità di riconfigurazione e compartimentazione degli spazi finalizzata allo svolgimento di attività diverse extrascolastiche.
La forma si impone sul territorio per ricordare l’innovazione e l’accoglienza, perché la scuola deve essere uno spazio non separato dal contesto sociale dove si trova. Un edificio perfettamente integrato con il territorio circostante dove le grandi vetrate e gli accessi diffusi su tutto il perimetro permettono una relazione costante con la natura e il paesaggio circostante.
Lo spazio della didattica si declina nel tempo, nel trascorrere della giornata. La scuola accoglie al suo interno attività e funzioni di quartiere configurandosi come un vero e proprio dispositivo e laboratorio urbano per i cittadini. Terminate le ore scolastiche l’edificio continua la sua vita sia all’interno che all’esterno della struttura.
Il progetto si pone in linea con l’attuale dibattito sulle scuole del terzo millennio proponendo un modello educativo scolastico 1+4 ovvero spazi educativi in cui i momenti formali e informali si contaminano e si correlano nell’intento di costruire un unico ambiente integrato declinato in luoghi complementari e in grado di accogliere le diverse dimensioni della vita scolastica.
L’obiettivo è quello di garantire ambienti di apprendimento diversificati, funzionali ed efficienti per una moderna didattica in grado di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali e al tempo stesso in grado di assicurare livelli di benessere e comfort eguali ai caldi ambienti domestici.
I vari ambienti, disposti “a pettine” lungo due dorsali principali, sono intervallati da corti aperte o semi aperte capaci di ricreare degli spazi esterni raccolti e “a dimensione di bambino”. Queste corti, in continuità visiva e direttamente accessibili sia dagli spazi aula che dagli spazi connettivi, si identificano come luoghi dello studio e dell’approfondimento, laboratori didattici con l’obiettivo della riscoperta delle coltivazioni autoctone e biologiche, la biodiversità, la sperimentazione diretta per integrare sapere e saper fare. Con l’orto didattico gli alunni vivono un momento di apprendistato dalla natura, scandito dai cicli naturali di semina, crescita e raccolta.
Non sono solo le corti a definire gli spazi aperti e di apprendimento esterno. Tutto l’oliveto storico si trasforma in ‘parco-giardino sensoriale-sportivo’, aperto anche alla città nelle ore extrascolastiche.
L’edificio diventa esso stesso esempio di un nuovo modello di stili di vita. E per diventarlo è necessario che esso non solo sia costruito con materiali ecocompatibili e che produca la minor quantità di Co2 nel corso degli anni, ma che soprattutto l’impatto che avrà sul territorio sia il più “sostenibile” possibile. Si è deciso di impiegare materiali semplici quali canapa, vetro, legno, cemento e acciaio e che questi provengano il più possibile da realtà locali vicine al futuro cantiere in modo da ridurre l’impatto ambientale non solo di produzione di questi ma anche del loro trasporto che incide enormemente sull’equilibrio ambientale (Km0). La struttura prevede pertanto l’uso di materiali naturali o riciclati a basso impatto ambientale.
La nuova scuola richiede spazi modulari e polifunzionali, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi. Uno spazio fluido. Non più ambienti distinti per obiettivi e finalità didattiche. Osare e scardinare spazio e tempo, osare ed ampliare lo spazio dello stare, osare e conformarsi alla fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT, osare e scardinare la rigidità, lo standardizzato, la dimensione temporale dell’aula, osare e abbracciare una didattica innovativa, di condivisione, di sguardi e di spazi, in cui gli ambienti diventano interscambiabili, illimitati.
La flessibilità degli arredi e la polifunzionalità degli ambienti permette di aumentare il tempo di utilizzo grazie alla possibilità di riconfigurazione finalizzata allo svolgimento di attività diverse.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.