Edifici pubblici

Ex Manifattura Tabacchi

ManiFutura - Riqualificazione della ex Manifattura Tabacchi di Bari.

COMMITTENTE

Invimit S.p.A.

TEAM

S.B.ARCH. Bargone associati (capogruppo), Neostudio, Espace Libre, Arch. F. Russo, Arch. R. Russo, Studio Sarti Engeneering, Lorenza Dadduzio

LUOGO

Bari

ANNO

2016

La riqualificazione della Manifattura tabacchi è la riqualificazione di una porzione significativa della città di Bari. Per questo la strategia prevista si inserisce in un disegno complessivo più ampio e propone soluzioni estese agli spazi pubblici adiacenti ad essa per i quali sono previsti – ed in parte alcuni già in atto – interventi di pedonalizzazione e riqualificazione. L’ampio uso del verde è lo strumento con il quale questa strategia acquisisce concretezza e sostenibilità, anche economica: di fatto alla “naturalizzazione” degli spazi aperti interni alla Manifattura corrisponde l’estensione dell’area di intervento e al disegno delle nuove pavimentazioni e dei percorsi fino all’esterno del complesso, in una sorta di continuità urbana che conferisce all’insieme – ora sordo e compatto – una “scala architettonica” ed una “misura” più adeguata alla persona e dal carattere urbano e al contempo domestico. Vengono valorizzati gli accessi, tramite portali passanti chiaramente identificabili e rimodulate alcune volumetrie introducendo segni e funzioni dal carattere prettamente contemporaneo.

Lo spirito che muove la proposta in oggetto è quello di “aprire” il comparto della Manifattura tabacchi alla città, di renderla parte del tessuto urbano esistente, qualificando i diversi vuoti che la connotano in maniera specifica in relazione al tipo di utenti e di programma previsto per gli edifici che la prospettano. Questo genera una sorta di “gradiente urbano” tipica dell’architettura storica, dove le diverse corti in successione connotano prima spazi dal carattere “pubblico” e “istituzionale” poi spazi di “scambio” e

“relazione” tra la dimensione pubblica e quella privata per concludersi con luoghi di dominio prevalentemente privato ed intimo: nello specifico la prima è una piazza pubblica per la città con ampi spazi verdi, la seconda dedicata all’incontro tra le attività di ricerca e i cittadini, la terza ed ultima è luogo privilegiato ed esclusivo per le attività del CNR, dove comunque è possibile – occasionalmente – aprirlo al pubblico anche in virtù dell’inserimento di un’arena per manifestazioni culturali o occasioni didattica all’aperto.

Aspetti qualificanti l’idea proposta sono la flessibilità e adattabilità degli spazi sia interni che esterni rendendo possibile, con poche e semplici operazioni, l’adattarsi nel tempo, in seguito ad eventuali modifiche tanto del quadro esigenziale del CNR quanto delle volontà della Pubblica Amministrazione. Nello specifico questo requisito è ottenuto a tre livelli:

– il primo è relativo all’organizzazione del sistema distributivo, che non prevede un ingresso centrale unico per i vari dipartimenti bensì diversi ingressi autonomi e decentrati, riconoscibili dall’esterno quanto dall’interno, facilmente compartimentabili sulla base delle diverse esigenze;

– il secondo livello è relativo al disegno degli spazi aperti, per il quale il sistema dei percorsi principali e il pattern di fondo realizzato in pannelli in calcestruzzo alternato a tasselli inerbiti può essere facilmente modificato sostituendo puntualmente alcune lastre ottimizzandone il disegno e aprendo alla differenziazione degli usi (gioco, orti urbani, filtro verde, ed altro);

– il terzo livello è relativo ai laboratori, per i quali è previsto al primo piano un pavimento rialzato allineato alla quota del davanzale e da una controparete verticale a ridosso della facciata esistente entro i quali scorrono gli impianti. Questo percorso di riqualificazione strutturale e rivisitazione funzionale punta a riportare la ex Manifattura Tabacchi ad essere un “luogo del fare” (mani-fattura > cum manibus facio), un contenitore aperto alla città e proiettato verso il futuro, trasparente e permeabile, dove gli strati sociali, etnici e culturali (del quartiere e non solo) possano mescolarsi e “fare insieme”. Il passaggio di questo spazio da ex Manifattura a Manifutura punta sul cibo quale potentissimo elemento di aggregazione e condivisione, nonché minimo comune denominatore tra i diversi strati scientifici, sociali e culturali che andranno a mescolarsi in questo rinnovato contenitore di saperi e sapori.