Comune di Savona
Arch. F. Russo, Arch. R. Russo – Arch. F. Alberga – Arch. S. Cappa – Arch. L. Capone – Neostudio a.a. – Archimede Srl – Arch. Francesca Icardi – Arch. Giulia Pentella – Geol. Andrea Vigo
Savona (SV)
2023
Il complesso conventuale di San Giacomo, posto sulla collina appena sopra il porto, è stato un centro religioso, culturale e artistico tra i più importanti che la Liguria intera abbia mai avuto. La storia del convento, nei suoi risvolti socio-religiosi e culturali, può essere compresa solo se inserita in un preciso momento, quello della fortunata coincidenza del periodo più splendido e fecondo per la città di Savona e della rigogliosa crescita ed espansione dell’Ordine Francescano, avvenute contemporaneamente nella seconda metà del Quattrocento.
Le prime notizie della costruzione della chiesa risalgono al 1472 in cui Fra’ Angelo da Chivasso, Vicario dei Frati Minori Osservanti della Provincia di Genova, pongono la prima pietra del complesso.
Il complesso subisce diverse modifiche e ampliamenti nel corso della sua storia dovute principalmente agli investimenti di nobili famiglie savonesi che hanno patrocinato l’edificazione delle cappelle laterali e alla riforma del Concilio di Trento che impone un adeguamento liturgico-funzionale alla chiesa.
È solo a partire dal 1860, quando il complesso viene adibito a reclusorio militare, che hanno inizio le grandi trasformazioni della chiesa, che non solo viene imbiancata all’interno, ma viene anche suddivisa in vari ambienti secondo le necessità del momento. A seguito della rifunzionalizzazione militare la chiesa ha perso, ma non del tutto, i suoi connotati ecclesiali.
Il progetto, impostato su una campagna di indagini e rilievi approfondite, definisce una serie di azioni improntate al recupero dell’immagine e degli spazi religiosi perduti, liberando l’interno della chiesa da quegli inserimenti legati alla rifunzionalizzazione militare (solette in cemento e pilastrature centrali) che ne impediscono una lettura architettonica corretta dal punto di vista storico-critico, celando la lettura di importanti elementi architettonici di grandissimo pregio, quali il pontile e l’arco trionfale.
A seguito di una attenta mappatura del degrado e una verifica puntuale delle strutture il progetto definisce una metodologia al consolidamento incentrata su un miglioramento delle attuali condizioni statiche conseguenti al degrado accumulato negli anni, oggi più che mai evidente dopo decenni di abbandono. Tale miglioramento consegue dall’introduzione di dispositivi di solidarizzazione e connessione degli elementi resistenti che garantiscono quella capacità di resistenza della struttura che è venuta meno in alcuni ambiti locali. L’obiettivo prioritario del progetto è sviluppare un sistema di consolidamenti ‘su misura’ che non snaturi l’opera e che non siano sproporzionati rispetto alle finalità dell’intervento.
Per quanto riguarda una corretta lettura della spazialità dell’ex chiesa, il Bene viene liberato dagli interventi ritenuti impropri, frutto delle varie rifunzionalizzazioni intervenute, per restituire ai cittadini e al Comune di Savona una porzione del loro prezioso monumento, ricca testimonianza di storia, architettura ed arte, da poter utilizzare come spazio polifunzionale per accogliere attività pubbliche come seminari, piccoli convegni, concerti di musica classica, da camera ecc.
Per tale motivo, si prevede la demolizione degli elementi riconducibili alla fase di rifunzionalizzazione militare del complesso, in primis solette in cemento e pilastrature centrali; inoltre, saranno rimossi gli elementi aggiunti delle prime due cappelle con l’obiettivo di riconfiguare la spazialità di quelle che dovevano essere le cappelle laterali.
Parallelamente alle rimozioni degli elementi aggiunti, per consentire ai fruitori una lettura più immediata dell’opera, si prevede la riproposizione e ricomposizione spaziale del braccio del chiostro crollato e della volta a crociera della cappella Boccalandri. Nel primo caso, il progetto, supportato dalle foto d’epoca in cui il chiostro era ancora integro, prevede il consolidamento delle unghie ancora rimaste e la loro integrazione, la riproposizione, con architetture effimere, delle volte a crociera delle campate centrali attraverso costolonature metalliche rivestite da lamiera stirata e l’anastilosi dei pilastri ottagoni in mattoni, i cui resti sono tutt’oggi presenti nel chiostro. Un intervento analogo sarà effettuato nella cappella Boccalandri, la cui volta originaria fu verosimilmente rimossa per fare posto alla scala: infatti, sarà realizzata una volta in lamiera nervata rivestita con rete stirata, in linea con gli altri interventi di nuovi inserimenti architettonici. La ricostruzione della volta della cappella si basa sulle tracce, tutt’ora visibili, delle unghie sui paramenti murari, previo ulteriori saggi stratigrafici, a conferma di quanto ipotizzato.
Gli interventi di consolidamento principali interessano sia le coperture che le murature perimetrali. Per quanto concerne il consolidamento della copertura si prevede l’inserimento di un sistema di nuove capriate in legno in giustaposizione alle “false” capriate esistenti per “liberarle” dalla loro funzione strutturale, nonché il miglioramento della sede di appoggio delle nuove capriate e delle “false” capriate esistente attraverso la stilatura armata dei giunti di malta (reticulatus) così da creare un cordolo murario “armato” di appoggio delle capriate.
L’inserimento di un profilo metallico UPN 200 in corrispondenza del solaio intermedio rimosso, collegato a dei tiranti metallici in corrispondenza delle cappelle laterali, servirà sia a contrastare l’attivazione di cinematismi locali di collasso, ma anche ad accogliere parte dell’impianto elettrico, fungendo da supporto alcuni corpi illuminanti, ma allo stesso tempo il profilo metallico diviene elemento di lettura e traccia in memoria del solaio intermedio frutto della rifunzionalizzazione ottocentesca.
Si prevedono infine diversi interventi di consolidamento delle murature e delle fondazioni utili a riconfigurare e incrementare il sistema di tipo “scatolare” dell’insieme per ridurre gli effetti delle azioni sismiche.
Le funzioni previste per l’ex chiesa, che accoglierà nell’aula principale piccoli convegni e manifestazioni musicali, mentre nel coro e nell’abside, restaurati e valorizzati, potranno finalmente essere aperti al pubblico e visitati dal grande pubblico. La scelta, quindi, è quella di organizzare la spazialità del nuovo contenitore polifunzionale attorno ad un proscenio esistente di grande valore storico-artistico, composto dal pontile e dall’arco trionfale che lascia intravedere gli affreschi del coro e dell’abside. Per garantire una tutela efficace dell’apparato di affreschi superstite all’interno dell’abside, di cui si prevede il restauro complessivo, si prevede l’inserimento di una nuova balaustra metallica in bronzo che funga sia da elemento scenografico che di sicurezza. Questo nuovo profilo sagomato che corre lungo il perimetro dell’abside e del coro permette di occultare l’impianto illuminotecnico che dal basso verso l’altro illumina gli affreschi e al contempo di configurarsi come seduta su cui potersi accomodare per godere del Bene.
L’intervento ha interessato il restauro nel suo complesso concentrandosi all’ interno sulle murature, sugli altari lapidei, sulle tele e le cornici presenti, sui manufatti lignei. All’esterno invece sulle facciate e sui paramenti lapidei.
La revisione completa del paramento murario esterno è stata effettuata attraverso la risarcitura di lesioni, la scarnitura ed eliminazione delle malte in cemento, la stuccatura e stilatura dei giunti anche profondamente con malte a base di calce idraulica senza sale mista con polvere di pietra, sabbia di fiume e tufina nelle proporzioni necessarie oltre alla inzeppature con pietra all’interno tra i giunti.
L’intervento sulle facciate ha riguardato inoltre la pulitura completa della superficie lapidea senza danneggiare la naturale patina, eliminando soltanto il deposito di sporco naturale e i prodotti avulsi come pitturazioni, graffiti. Sono stati eliminati le muffe e i licheni presenti sulla pietra, si è proceduto alla disinfestazione ed eliminazione di vegetazione infestante.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.