Monumenti

Cattedrale di Castro

Progetto di consolidamento e restauro delle facciate lapidee.

COMMITTENTE

Arcidiocesi di Otranto

TEAM

Arch. Fernando Russo

LUOGO

Castro (LE)

ANNO

2007 – 2013 (2 lotti funzionali)

Il progetto di miglioramento statico e restauro della facciate lapidee della Cattedrale SS. Annunziata ha interessato la chiesa nel suo complesso, partendo dalla soluzione dei problemi statici a cui era soggetta la chiesa, come ad esempio la rotazione del lato Nord Ovest della facciata Nord della Cattedrale.

Le indagini geognostiche e le indagini dirette hanno permesso di approfondire il quadro fessurativo, originato non tanto da cedimenti strutturali del suolo o delle fondazioni, in  quanto la chiesa poggia direttamente sul banco tufaceo, ma  dalla conformazione architettonica della Cattedrale, dall’incuria e dalla penetrazione nel “sacco” di acqua piovana e dalle spinte della originaria copertura a falda costituita dalle capriate che scaricava direttamente sulle murature, nonché  dallo stato precario dei contrafforti aggiunti nei primi del Novecento come soluzione ai problemi statici che già interessavano la chiesa.

La scelta progettuale è stata quella di liberare la facciata est dai contrafforti vetusti, presenti nello spigolo Nord-Est, e svuotati della loro funzione anche a seguito degli interventi di consolidamento delle coperture effettuati in passato (tanto è vero che un contrafforte è stato svuotato e utilizzato come servizio igienico provvisorio della sagrestia). Tale scelta ha permesso di liberare  la Cattedrale da queste superfetazioni che ne impediscono la lettura architettonica, e ad oggi la lettura della chiesa è decisamente più chiara.

I contrafforti sono stati divelti man mano che si eseguivano i lavori di ricostituzione del nucleo murario e il cuci scuci del paramento murario. L’ intervento di restauro ha interessato anche le importanti facciate lapidee, sia lisce che modanate. Per quanto riguarda le facciate lapidee liscie l ’intervento di restauro delle facciate lapidee lisce ha interessato in particolare il risanamento dei materiali lapidei che la costituiscono. Vista la complessità del degrado è stato necessario realizzare il pre-consolidamento e parallelamente è stata effettuata la disinfestazione da depositi biologici.

Il consolidamento ha ristabilito la coesione e/o l’adesione del materiale costitutivo. Sono stati riadesi i conci fessurati i frammenti distaccati. I distacchi e i conci ancora utiliz­zabili sono stati consolidati mediante imperneazione con perni di materiale inossidabile e barrette in vetroresina. 

Tutte le facciate sono state interessate da un intervento di cuci scuci con blocchi di tufo di Andrano.

La facciata sud è stata ricomposta architettonicamente attraverso l’eliminazione delle superfetazioni e manomissioni apportate alle due monofore.  La ricomposizione delle monofore, degli archetti pensili e la ripartizione dei tre portoni ha permesso la riscoperta della facciata nella sua spazialità tardo romanica.

L’intervento di restauro delle facciate modanate ha riguardato tutti gli elementi decorativi scolpiti e modanati come colonne, basamenti, sculture, cornici, ar­chitravi, stipiti, rosone, stemmi, iscrizioni ecc. dei prospetti della chiesa.

Tutti gli elementi si presentavano in un gravissimo stato di degrado, coerente con quello di tutte le altre superfici lapidee dei prospetti, dovuto alla natura del materiale lapideo costituente e alle condizioni ambientali e climatiche, (la Cattedrale insiste in un ambiente costiero, con continua esposizione a venti carichi di aerosol marino).

L’intervento è iniziato con le necessarie operazioni di pre-consolidamento del materiale lapideo e messa in sicurezza degli elementi in imminente pericolo di distacco o caduta.

Il pre-consolidamento è stato realizzato con applicazione di dispersioni di nano-calce in alcool isopropilico e/o con stuccature e microstuccature effettuate con malte a base di calce idrata e inerte selezionato per granulometria e colorazione.

Ultimate le operazioni di pre-consolidamento e consolidamento è stato possibile eseguire le necessarie operazioni di pulitura del materiale lapideo. Sono state quindi eseguite, dove indispensabile, integrazioni di materiale lapideo o sostituzioni di elementi irrimediabilmente compromessi che arrecavano pregiu­dizio alla stabilità dell’insieme.

Tutti gli elementi integrati sono stati realizzati con materiale lapideo avente le stesse caratteristiche litologiche dell’originale, opportunamente scolpito e sagomato. Anche la prima basilica bizantina è stato oggetto dell’ intervento di restauro e consolidamento dato le condizioni di forte e importante stato di ammaloramento in cui versava.