Monumenti

Cattedrale di Bitetto

Progetto di restauro delle superfici esterne e delle coperture.

COMMITTENTE

Arcidiocesi di Bari-Bitonto

TEAM

Arch. Fernando Russo

LUOGO

Bitetto (BA)

ANNO

2002

Anche la cattedrale di Bitetto, al pari di altre realtà monumentali presenti sul territorio, manifesta nell’insieme una situazione di degrado generalizzato.

Si deve pertanto sottolineare quanto opportuna e necessaria appaia l’estensione generalizzata dell’intervento di restauro e consolidamento delle apparecchiature murarie che appaiono, ad occhio nudo ed a distanza, già interessate da estesi fenomeni di alterazione, sulla cui definita consistenza può essere fornita una analisi approfondita con una mappatura del degrado a farsi nel momento in cui l’avvenuta cantierizzazione consentirà un’accessibilità diretta e di contatto con il materiale lapideo.

Oltre al degrado del paramento in pietra si sono potute verificare, a livello generale, le insufficienti condizioni complessive di tenuta delle coperture e, più in particolare, di quelle piane relative alle volumetrie adiacenti alla parte centrale della chiesa che presentano, all’intradosso, quadri umidi e condizioni di fatiscenza tipici dell’imbibimento d’acqua piovana.

Gli interventi sono stati commisurati all’entità del degrado riscontrato, fermo restando che per la tenuta dei pacchetti di copertura, specie per le superfici piane si procederà ad un rifacimento totale secondo i consueti metodi d’intervento, 

limitando, invero, il restauro delle parti estradossali delle coperture voltate al trattamento superficiale delle attuali configurazioni con materiali in grado di saturare le microfessurazioni presenti e, al tempo stesso, garantire l’impermeabilità agli agenti atmosferici.

L’intervento di restauro è stato tuttavia graduato a seconda dello stato di gravità del degrado ed è stato condotto evitando di procedere ad operazioni di pulitura eccessivamente radicali, al fine di non danneggiare la naturale patina di invecchiamento e consentire quindi l’asportazione dei soli depositi di sporco nonché dei prodotti di alterazione.

Si è proceduto preliminarmente ad un trattamento generalizzato teso alla eliminazione della vegetazione spontanea presente nei setti ed interstizi, da eseguirsi manualmente e previo trattamento a mezzo di diserbanti; quindi si è dato corso all’ispezione e pulitura a mano delle superfici murarie e con l’ausilio di spazzole di setola morbide.

L’accertamento dello stato di conservazione dei singoli conci consentirà l’eventuale individuazione degli elementi più degradati,. ovvero di quelli le cui capacità resistenti risultano fortemente compromesse e, come tali, non più recuperabili; in tale situazione si potrà procedere alla sostituzione dei conci fessurati con la tecnica del scuci – cuci e con materiale delle medesime caratteristiche.