Comune di Mango
Arch. F. Russo, Arch. R. Russo, Ing. G. Sblendorio, Neostudio A.A., Arch. F. Vaccaro, Dott.ssa M. Russo
Mango (CN)
2021
Il palazzo, vincolato con decreto L.185/1902 art. 5 del 29/08/1909, presenta un impianto a pianta quadrata torrioni angolari e si sviluppa su tre piani, oltre il piano sottotetto e il piano seminterrato (parziale).
Lungo tre lati del fabbricato si sviluppa un bastione (mura di contenimento del terrazzamento del giardino) e l’area esterna circostante il castello è pavimentata in ghiaia con alcune piante di alberi e siepi. La facciata est, invece, presenta il portone d’accesso al piano interrato, sovrastato da due rampe simmetriche che portano al piano terra. Il piano terra è ripartito da tre arcate, di cui una con un portone d’accesso e due tamponate; al primo piano sono presenti due arcate aperte ed una tamponata, lasciando solo un vano finestra, mentre al secondo piano le tre arcate sono state completamente tamponate, inserendo tre vani finestra, ma con lettura delle tre arcate ancora visibile sulla facciata. Suddette tamponature sono di epoca recente e eseguite con mattoni in argilla. I serramenti esterni sono in legno e le finestre sono dotate di persiane. I davanzali più antichi sono in pietra e in cemento quelli più recenti, richiamando la stessa sagoma degli originali.
Il Castello è in muratura portante di mattoni e pietre. Ha una superficie costruita che alla base sviluppa 770 mq circa ad impronta quasi quadrata, lati 27 x 28,5 metri ed un’area di pertinenza di circa 1.500 mq comprendenti le mura bastionate, il cortile e l’ampio doppio scalone in facciata. Ha forma rastremata verso l’alto, per cui i piani primo e secondo hanno lati più corti e minore superficie (circa 720 mq).
Planimetricamente, l’edificio ha al suo interno un corpo più piccolo concentrico di superficie 145 mq, sempre a base quadrata di lati 11 x 13 metri, avente funzione strutturale.
Quest’ultimo è l’elemento fulcro del castello, importante anche architettonicamente: al piano terreno presenta 4 colonne centrali in pietra con semplici capitelli (in simil-dorico) che sorreggono le 9 volte a crociera con finitura ad intonaco. Attorno ad esso vi sono ambienti più piccoli, coperti con volte a botte, alcune delle quali in mattoni a vista.
Al piano primo vi è un grande salone centrale a doppia altezza (9,50 metri), oltre a locali lungo il perimetro di minore altezza; il piano secondo ha l’affaccio sul grande vuoto centrale del salone ed è in stato di abbandono.
Il progetto di recupero e restauro del castello di Mango rappresenta l’avvio di un processo economico di crescita turistica del paese, di cui il castello è l’elemento centrale e strategico.
La proposta progettuale punta al suo completo riutilizzo sotto diverse funzioni, ma tutte con unico denominatore: l’enogastronomia del territorio.
L’obiettivo è quello di far rientrare nel circuito turistico un territorio attualmente ai margini, facendo diventare il castello un polo attrattivo, come già avviene per altri fabbricati simbolo delle nostre zone come il Castello di Barolo, di Grinzane Cavour, la torre di Barbaresco, il Belvedere di La Morra ecc. ecc.
Per questo motivo, è stata prevista la realizzazione di ambienti espositivi e legati alla ristorazione. Nello specifico, al piano terra sono stati adibiti degli ambienti, tra cui il salone centrale, ad ospitare mostre temporanee, oltre ad una sala conferenze da circa 40 posti, un info-point turistico ed una caffetteria. Il primo piano è interamente dedicato agli ambienti del ristorante: il salone centrale può accogliere fino a 150 coperti, ed è circondato da due sale privé e due sale lounge, di cui una con angolo bar; la zona della cucina è filtrata da un’area pensata per la produzione di pasta fresca.
Il secondo piano, che si sviluppa attorno al vuoto centrale del salone a doppia altezza, presenta un percorso espositivo permanente per conto dell’Enoteca Regionale Colline del Moscato, in cui ogni sala ha una caratterizzazione specifica: antichi mestieri, prodotti del territorio, storia della lavorazione dell’uva e un laboratorio del gusto per lezioni e degustazioni. Gli ambienti angolari di nord-est e sud-ovest accolgono delle sale panoramiche per la degustazione.
Il livello del sottotetto è allestito con un ballatoio perimetrale.
Per quanto riguarda gli interventi di restauro conservativo e di consolidamento, essi saranno rispettosi delle stratificazioni architettoniche nel tempo e fondati sui principi del “minimo intervento”, reversibilità e compatibilità materica e formale.
Va pertanto privilegiato un nuovo approccio metodologico operativo che sancisca un neonato rapporto tra “restauro” e “conservazione – manutenzione”, definendo un ideale “consecutio temporum” tra i necessari interventi di restauro e quelli futuri di conservazione e manutenzione.
Il progetto è impostato seguendo le tecniche tradizionali di intervento di restauro materico, escludendo qualsiasi intervento incongruo al substrato materico e/o strutturale: è stato rilevato, infatti, che gli interventi avvenuti in passato abbiano snaturato la composizione architettonica spaziale del castello, sia per quanto riguarda gli ambienti interni, sia per la stessa cortina muraria. La scelta riguardante i materiali impiegati, infatti, non valorizza la spazialità interna, e, anzi, altera la percezione spaziale del fruitore.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.