Città Metropolitana di Bari
João Ferreira Nunes (team leader), Arch. Maria Cristina Petralla, Arch. Riccardo Russo, Ing. Giuseppe Milano, Arch. Sara Spano, Arch. Pietro Natuzzi, Arch. Domenico Delle Foglie, Arch. Francesca Pinto, Dott.ssa PhD Giorgia Lubisco, Dott.ssa PhD Maria Tartari, Dott.ssa Paola Iacobellis, Dott. Andrea Tassinari, Dott. Giovanni Padula (CityO)
Bari
2019
Il progetto per Bari Costa Sud può essere sintetizzato grazie a un concetto chiave, quello di relazione, paradigma dell’esistenza di una comunità.
Proporre un approccio relazionale implica un’ottica globale, cioè la consapevolezza che in un territorio tutti gli elementi contribuiscono alla qualità dell’insieme.
Nel contesto iper-urbanizzato delle nostre città ciò che si è perso è proprio il senso del legame: il legame fra quartieri, il legame fra la sfera abitativa o commerciale e la natura residuale, il legame fra settori produttivi e quelli abbandonati. Progettare in modo relazionale implica innanzitutto la volontà progettuale di voler riparare, di ripristinare tutti quegli elementi separati l’uno dall’altro che sopravvivono come entità isolate nel corpo strappato del territorio post-moderno.
La proposta costruisce un sistema di interconnessioni tanto materiali quanto immateriali, sentimentali e ideali. Una nuova relazione non solo tra terra e mare, tra spazio pubblico e privato, tra aree naturali e luoghi sociali, ma anche tra cittadini e cittadini, tra questi e la città, tra la città “aumentata” e il territorio periurbano che scivola tenuamente e dolcemente nel perimetro metropolitano.
La complessità della contemporaneità, tra cambiamenti climatici e mutamenti demografici, impone una proposta singolare e in parte radicale.
A un di-segno urbano legato “alle radici” del territorio (alla sua storia e memoria agricola), viene affiancato, tra tradizione e innovazione, il “sogno” e l’eutopia di una città incrementale, capace di adattarsi ai cambiamenti – stravolgimenti sociali politici climatici economici a cui le città negli ultimi trent’anni sono state sottoposte.
La strategia incrementale del progetto urbano si traduce in un modus operandi che ispirato da una visione a medio e a lungo periodo preveda un disegno urbano complessivo “base” sul quale possano essere innestate altre piattaforme residenziali, infrastrutturali, funzionali, ambientali, se la città in transizione e in evoluzione lo richiede. Evitando così nuovi sprechi di suolo e di risorse. Evitando la reiterazione del sovraddimensionamento ereditato dal passato.
Il segno principale, forte, ispiratore per una nuova identità, è l’insieme diffuso polimorfo e polifunzionale rappresentato dall’ibridazione tra Parco Costiero e Parco Agricolo. Un sistema circolare “chiuso, ma anche aperto”: chiuso perché completato ed integrato dall’inserimento e dalla connessione delle due lame presenti nell’area indagata; aperto perché si pone in relazione simultanea con il mare da un lato e con la campagna dall’altro, passando per la città.
Accanto al parco, come sua controparte, c’è il pieno del costruito e il vuoto “grigio” della infrastruttura viaria.
La strategia lavora mettendo in correlazione le caratteristiche dei due sistemi prevalenti, una città hard/densa – composta dalla parte di città costruita (aree residenziali, servizi, pubblici uffici, infrastrutture) – corrispondente a quelle infrastrutture urbane definite grigie, e una città duttile/flessibile – composta dalle aree delle lame, delle resistenze agricole, della linea di costa, degli spazi aperti costruiti e residuali – corrispondente a quelle infrastrutture definite verdi e blu.
Questa città hard, ovvero lo spazio costruito fortemente antropico, deve tornare ad essere il centro di una nuova urbanità di qualità, che si rapporti coesa al resto della città di Bari. I margini dell’edificato (attualmente sfrangiati e privi di coesione) sono espressione del bisogno di una nuova linea di relazione e confine anche tramite, dove serva, della ricollocazione delle volumetrie edilizie previste dalla pianificazione precedente, con il fine di riammagliare i vuoti esistenti per definire una città continua. Il progetto quindi definisce una strategia di riavvicinamento e di riconnessione tra la città e il mare definendo un nuovo “spessore urbano”, un nuovo retro-costa denso e vitale.
La parte della città duttile (leggera, graduale) si inviluppa capillare nella città dura attraverso la riqualificazione, la progettazione e la messa a sistema delle sue parti. Tramite questa intromissione, e grazie alle più forti potenzialità della rete ecologica strutturata, lo spazio non costruito, lo spazio permeabile, diviene e è necessario che sia il connettivo.
Per questo la proposta concentra la sua attenzione anche nel ripensare gli assi di connessione e il sistema della mobilità nella sua stessa struttura, ribadendone la centralità nella organizzazione del territorio e del costruito, ma ribaltandone il significato. Il tema della mobilità viene riletto in chiave quantitativa (XL – L – M – S) per definire la tipologia di collegamenti da quelli più minuti (strade bianche all’interno del reticolo agricolo, la ciclovia) a quelli di carattere urbano ed extraurbano come via Caldarola. I tre livelli proposti per una nuova mobilità trovano in determinati punti dei momenti di connessione e di scambio fondamentali per una mobilità integrata ai piani già in atto (nodi scambiatori).
Per rispondere alla richiesta di una riqualificazione del territorio efficace e realisticamente assimilabile e partecipata, il progetto prevede scenari con un grado crescente (gradiente) di complessità operativa, strutturale e di impatto su scala temporale e dimensionale. Una strategia complessa ed articolata basata sulla interazione di un sistema di processi trasformativi quali quelli fin qui tracciati, determina la necessità di ingenti investimenti di risorse, da attuare forzatamente in più steps temporali, coordinati al fine di garantire sia il raggiungimento degli obiettivi intermedi, sia l’efficace perseguimento dei risultati finali attesi.
In questo meccanismo, ogni parte avrà un suo significato e un suo ruolo, ma sarà possibile solo in quanto parte di un pensiero più grande.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.