Regione autonoma Valle d’Aosta
Arch. Riccardo Russo, Neostudio AA
Aosta
2019
La proposta di progetto per la valorizzazione del comparto Aosta Est prevede una razionalizzazione del sistema di accessibilità all’area archeologica a partire da una revisione critica del suo perimetro, investigando sulla sua natura e modulandone la permeabilità.
L’obiettivo è quello di superare la visione di parco archeologico quale elemento compartimentato – e quindi separato, occluso, precluso – per estendere ed amplificarne la fruizione connettendolo alla città. A tale fine appare importante dialogare con la vicina piazza Chanoux proponendo il nuovo punto di accesso da strada Chablotz, definendo una relazione osmotica tra lo spazio pubblico e il parco archeologico.
La nuova soglia è data da una piazza, in parte coperta da una struttura metallica significante, aperta al pubblico e dalla quale è possibile accedere all’attiguo parco archeologico tramite un varco adeguatamente progettato. Oltre a questo punto, l’area è resa comunicante con l’”esterno” attraverso altri varchi di accesso che vengono valorizzati e messi a sistema, permettendone quindi di essere attraversata dai cittadini, eventualmente tramite una regolarizzazione per fasce orarie o giornaliere. In particolare: – il primo, in prossimità della Torre dei Balivi, corrisponde al passaggio urbano esistente condiviso con l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta e dell’annesso auditorium; – il secondo, in continuità con Rue De Tollen è in prossimità della Tour Fromage e il sistema dell’Antica Zecca-Casa Tollen e Casa Marcoz; il terzo, infine, a partire dalla Porta Pretoria, è posizionato a ridosso della casa Rassat e, attraverso una rampa, mette in connessione la quota urbana contemporanea con quella dell’impianto romano. A1711008 Per quanto riguarda il progetto dei percorsi e degli spazi esterni, il nuovo disegno è improntato sulla maglia del castrum romano per restituire leggibilità e far emergere il rapporto originario tra gli isolati che caratterizzavano la città romana.
La soluzione proposta garantisce la fruizione attraverso diversi percorsi di visita – di tipo circolare – con l’idea di proporre un’offerta differenziata che, a partire dall’area del teatro, progressivamente si possa estendere alla città intera e oltre. In particolare: – l’area del teatro romano e del museo interattivo – il quadrante est tra reperti visibili e invisibili – sulle tracce di Augusta, la città che affiora – le Mura romane e le Torri medioevali I materiali proposti sono in continuità con il patrimonio del territorio ed in particolare con gli interventi di qualità già effettuati dall’amministrazione all’interno del contesto cittadino, primo fra tutti il Foro romano recentemente recuperato. I percorsi pedonali saranno pavimentati in granito con inserti in ciotoli da fiume, le passerelle sulla parte archeologica saranno in legno di cedro mentre la pavimentazione della nuova piazza sarà in marmo bardiglio.
AMBITI PROGETTUALI: Piazzale ex-Birreria: La piazza della Luna In questo ambito, a cerniera tra piazza Chanoux e l’area del teatro romano, si propone una nuova piazza che diventi il principale sistema d’accesso all’area archeologica di Aosta Est. Da marginale, l’area viene così trasformata in spazio centrale, collettivo e polifunzionale.
Uno spazio per la città, aperto e dal carattere evocativo, connotato da una grande copertura a forma ellittica posta su una piazza destinata ad accogliere eventi e spettacoli teatrali. La piazza, compresa la struttura coperta, garantisce il rispetto della superficie richiesta di 1900 mq e la capienza massima della nuova struttura è di circa 1000 posti. Al termine del tracciato di via Chabloz, a lato della piazza, è previsto l’inserimento di un piccolo volume leggero destinato ad offrire assistenza turistica e biglietteria. La struttura ellittica viene collocata nella piazza rettangolare modulata sul reticolo dell’isolato romano (9×9 m) e posta in direzione obliqua rispetto al reticolo di base, per aprirsi verso l’area archeologica e la quinta del Teatro romano.
Gli spettatori avranno così lo sguardo rivolto sia verso il palco – quale spazio dello spettacolo contemporaneo, sia verso il teatro romano – quale spazio dello spettacolo della memoria. Durante gli spettacoli serali il fondale dei resti del teatro romano, variamente illuminati, costituiranno una seconda scenografia fissa. La tipologia del teatro romano era costituita dallo scaenae frons, che si stagliava su un fondale architettonico costituito da colonne con capitelli, un “portico urbano”; esso fronteggiava la cavea con le gradinate per gli spettatori.
Configurazione simile al teatro Olimpico di Vicenza ove il Palladio disegna una scaenae frons di ordine corinzio ispirata agli archi trionfali romani e lo Scamozzi realizza le scene fisse lignee che si intravedono tra i tre varchi della scena principale. Scenografie urbane come quelle del Teatro Carlo Felice di Genova, con Aldo Rossi che disegna le quinte come elementi urbani; fronti di palazzi in pietra, balconi lignei, le finestre con le imposte. Realtà e finzione si scambiano i ruoli e si sovrappongono tra loro, in un gioco continuo di rimandi e allusioni.
Analogamente, nel progetto presentato, città e memoria diventano simultaneamente la scena contemporanea dello spazio dello spettacolo. Ex-Bureau de la Langue Francaise: Il centro servizi La funzionalizzazione dell’edificio esistente è in continuità con la valenza urbana della nuova piazza della Luna e conferma l’insediamento delle attività richieste, ovvero un centro servizi e uffici per la gestione dell’area archeologica per un totale di circa 250 mq. Ai fini dell’accessibilità viene previsto l’inserimento di un ascensore esterno che sbarca sul ballatoio così da non intaccare la struttura e la tipologia dell’edificio esistente.
Si propone, inoltre, di valorizzare l’androne di passaggio e il cortile retrostante, eventualmente prevedendo una copertura vetrata, al fine di utilizzarlo come foyer o come spazio divulgativo. Il Teatro romano e l’area archeologica circostante: L’impianto riproposto Per l’area del teatro si prevede la valorizzazione dell’impronta originaria dell’edificio la cui leggibilità, nella configurazione attuale dello spazio di visita, risulta difficilmente riconoscibile.
In questo senso il tracciato dei percorsi esistenti viene mantenuto ed esteso – esclusivamente nella parte nord ove originariamente erano gli spazi di servizio – con pedane in legno rendendo nuovamente leggibile il sedime dell’edificio originario. Inoltre, ad ulteriore valorizzazione dell’impronta, nell’area del cortile sono collocate alberature di betulla esclusivamente in vaso. La cinta muraria di Augusta Praetoria: Il museo interattivo Lungo il tratto delle mura viene organizzato uno spazio espositivo lineare a cielo aperto, che possa guidare il visitatore in un esperienza immersiva ed interattiva, capace rinnovarsi costantemente e di rendersi attrattiva per diverse tipologie di fruitori.
L’allestimento sarà caratterizzato da strutture leggere a telaio metallico, con ripiani espositivi e, dove necessario, sistemi ombreggianti e schermature tessili. Per la copertura dei padiglioni si propone l’impiego della canapa, riprendendo la tradizionale teila de meison, largamente diffusa in Valle d’Aosta garantendo così la dotazione di circa 300 mq complessivi. Nella parte a sud, ovvero a ridosso della Porta Pretoria, è prevista la fruizione della quota della città romana, attraverso la revisione degli spazi pubblici e la modifica delle passerelle esistenti, rendendo percepibile la monumentalità architettonica originaria. Nel tratto compreso tra la Torre dei Signori di Quart e la Tour Fromage il percorso intercetta le strutture a telaio disposte nel sedime originario del terrapieno delle mura, destinate a diventare parte integrante della visita fornendo spazi adeguati all’esposizione dei reperti. In un’alternanza tra spazi esterni ed interni, il percorso lineare coinvolge anche la Tour Fromage, pensata quale spazio espositivo temporaneo. Infine, nel tratto a nord compreso tra la Tour Fromage e la Torre dei Balivi il percorso si incanala nello spazio compreso tra le mura romane ed il muro tardo medioevale di confine con l’area del convento delle suore di San Giuseppe. Qui il percorso si fa sempre più leggero ed “effimero” ed è caratterizzato da strutture espositive puntuali alcune delle quali rialzate in modo da rendere possibile l’affaccio virtuale sull’area oggi interclusa dell’anfiteatro. Da queste postazioni grazie a visori immersivi per la realtà aumentata VR sarà possibile percepire la grandezza della struttura romana originaria e completare la visione dell’area degli spettacoli romani. Tour Fromage Inserita nel percorso lineare di visita lungo le mura e di questo estensione verticale, Tour Fromage è adibita a spazio espositivo temporaneo.
Gli allestimenti sono organizzati da elementi a telaio analoghi a quelli esterni, flessibili e modulari così da adeguarsi alle diverse esigenze espositive. Il sistema distributivo garantisce la linearità e continuità del percorso, potendo utilizzare quello interno in salita scoprendo via via le diverse stanze attraversandole, mentre quello esterno permette l’uscita dalla torre congiuntamente ad un affaccio privilegiato sul parco archeologico.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.