Lo studio d’architettura FèRiMa è da sempre impegnato, sul territorio nazionale, in numerosi progetti che vanno dalla macro alla microscala, attraversando diverse tematiche e sfaccettature dell’architettura: dal restauro di monumenti artistici al recupero di edifici, dal paesaggio urbano a quello naturalistico, dall’urbanistica alla pianificazione territoriale, dalla realizzazione di edifici polifunzionali al design d’ interni.
È sul saper fare che lo studio ha incentrato il proprio lavoro, muovendo i primi passi tenendo dall’aforismo missiano “quando si posano due mattoni con cura si inizia a fare architettura”.
L’operare con cura è l’ingrediente che accomuna l’attività: cura nel fare bene il proprio lavoro, che altro non significa che assolvere il proprio compito nei confronti del mondo che è di quello che verrà. Cura del progetto significa, oltre a riconoscere il proprio compito, conoscere la qualità dei materiali da impiegare e avere cura nell’impiegarli.
Lo studio è stato fondato nei primi anni ’80 dall’architetto Fernando Russo a cui si è affiancato poi l’architetto Riccardo Russo, con la consapevolezza che il compito dell’architetto è difendere le cose semplici ed educare al bello senza prosopopea e senza vanità: una missione umile, ma importante.
Dagli anni ’80 ad oggi è avvenuto un continuo incremento delle attività: sono stati elaborati numerosi progetti e tra le opere realizzate si possono ascrivere cattedrali, castelli, palazzi gentilizi, musei e in generale numerose opere di restauro; sono stati inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, ristrutturati e progettati ex-novo edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali; sono stati progettati piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale, sono stati attuati piani regolatori e piano particolareggiati.
L’impegno intellettuale degli architetti non si è limitato all’esercizio professionale, ma ha spaziato anche in una più vasta attività culturale, con la pubblicazione di libri di settore e riviste specializzate, a cui si aggiunge la partecipazione come relatore a convegni e seminari di studio, e lezioni su invito da parte di enti di formazione, Università e scuole pubbliche e private.
Nel 2012 lo studio, completando la sua evoluzione verso forme più compiute di lavoro in èquipe, decide di sancire anche formalmente il suo carattere interdisciplinare, trasformandosi nell’atelier FèRiMa.
Lo studio, con sede a Bari in Corso Italia 43, ha inoltre raggiunto da anni la certificazione del Sistema di Gestione Qualità e, più recentemente, la certificazione in Sistema Ambientale e in Sistema di Sicurezza e Salute sui Luoghi di Lavoro.
La gestione delle attività di progettazione e direzione lavori sono gestite secondo procedure e flow-chart conformi alla norma UNI EN ISO 9001, che permette di gestire in modo organico i professionisti interni ed esterni allo studio in unico organigramma funzionale.
Il gruppo di lavoro è in grado di fornire un’alta esperienza professionale nel campo dei lavori pubblici in accordo ai più avanzati criteri di gestione dell’ingegneria e del Project Management.
Lo studio è articolato in modo da garantire al Committente la presenza e l’interazione fruttuosa di tutte le competenze disciplinari necessarie e sufficienti ad una “gestione integrata ed integrale” dell’esecuzione dell’opera.
FèRiMa ha sviluppato un proprio metodo operativo declinabile a seconda dei contesti e della tipologia di progetto in cui ci si addentra. Fondamentale è far precedere a qualunque tipo di scelta progettuale un’adeguata conoscenza del bene architettonico o paesaggistico. Pertanto lo studio è solito sviluppare adeguate e mirate indagini di tipo conoscitivo dal punto di vista materico, metrico, architettonico, strutturale e impiantistico. Vengono considerate e analizzate le interferenze con il limitrofo contesto urbano, la mobilità pedonale e carrabile dell’area, nonché tutti quei vincoli che insistono sul bene o area di intervento.
Lo studio è pienamente consapevole che la progettazione necessità di propri tempi di sviluppo, articolazione, approfondimenti, “fasi di assorbimento” e di intimità dei luoghi; pertanto si è soliti articolare la progettazione per fasi, a più livelli e per operazioni successive di acquisizione dati e di definizione del programma, in base a esigenze generali e particolari.
FèRiMa sviluppa soluzioni che prevedono interventi di totale reversibilità, disassemblabilità e rimovibilità allo scopo di ridurre l’impiego di risorse non rinnovabili, di aumentare il riciclo dei rifiuti prodotti in fase di lavorazione, ma soprattutto di non cristallizzare nel tempo e a una funzione i beni oggetto di intervento.
Gli interventi specifici di restauro e di consolidamento sono fondati sui principi del “minimo intervento”, reversibilità e compatibilità materica e formale, rispettosi delle varie stratificazioni architettoniche succedutesi nel tempo. L’obiettivo è sviluppare indicazioni progettuali su misura, che non snaturino l’opera e che siano proporzionati alle finalità dell’intervento.
FèRiMa incentra i propri progetti su alcuni parametri ambientali fondamentali: utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili, contenimento dei consumi energetici, impiego di materiali riciclabili e naturali.
FèRiMa è da sempre impegnata sui temi del recupero e della rigenerazione declinati sia negli spazi aperti che sul tessuto urbano fin qui ereditato. Con la consapevolezza che l’architettura italiana non può prescindere dai temi della cura del territorio e del consumo di suolo, ma anche dal recupero di ciò che le generazioni passate hanno lasciato in eredità alle future generazioni, lo studio affronta alle varie scale progetti di restauro e rigenerazione urbana.
L’opportunità offerta dal recupero di edifici storici, monumentali e non, e dai vari lembi di città oramai privi di significato permette una rilettura contemporanea del tessuto urbano dismesso o in parziale disuso, con la consapevolezza oramai che “modificare secondo le proprie esigenze abitative, produttive, commerciali o promozionali lo spazio ereditato da precedenti processi di dismissione produce una sorta di metabolismo urbano […] le dismissioni creano nuove opportunità […], producendo una sorta di aggiornamento della città rispetto alle sue nuove funzioni e una maggiore libertà di usare le strutture esistenti.”[A. Branzi].
Il progetto deve valorizzare l‘esistente ottimizzando gli spazi ereditati. Riassemblare l’esistente per dargli nuovo significato. Fare con ciò che esiste, fare con poco. Accorpare, innestare, sovrapporre, contaminare.
Il progetto è un processo disegnato e raccontato.
FèRiMa fonda il proprio lavoro su un nuovo approccio metodologico operativo che sancisce un neonato rapporto tra restauro e conservazione – manutenzione, definendo un’ideale consecutio temporum tra i necessari interventi di restauro e quelli futuri di conservazione. Il progetto deve essere concentrato sul garantire un’adeguata manutenibilità nel tempo con il fine ultimo di salvaguardarlo da futuri interventi garantendo così solo operazioni di mera conservazione e cura del manufatto.
La componente materica diventa passaggio tecnico-critico fondamentale, in quanto grazie all’uso dei materiali tradizionali lavorati in chiave di distinguibilità, operando su pezzatura, lavorazione, composizione e disposizione, si definisce un neonato rapporto tra antico e nuovo.
Conservare la memoria dei luoghi, salvaguardare i segni del tempo in quanto documenti autentici di quanto accaduto durante la sua vicenda.
Fondante per lo studio diventa il rapporto tra antico e nuovo; rapporto che ha una sua storia, una sua evoluzione, un suo preciso percorso non privo di discontinuità, incongruenze e lacerazioni; rapporto che implica capire l’antico per conservarlo in modo sapiente e immaginifico. La cultura della conservazione e del progetto di architettura muovono dalla conoscenza diretta dell’esistente, appropriandosene tramite un processo empatico, e dei vincoli specifici che il progetto comprende; l’addizione, l’innesto, si deve affiancare nella ricerca continua del perché si aggiunge e della necessità dell’innesto. Pertanto “le aggiunte o rinnovazioni, si devono compiere nella maniera nostra contemporanea, avvertendo che nell’apparenza prospettica le nuove forme non urtino troppo con il suo aspetto artistico” (C. Boito).
Gli interventi di restauro dello studio sono dunque fondati sui principi del minimo intervento, reversibilità e compatibilità materica e formale, con la consapevolezza che “per conservare occorre mantenere in uso e l’uso comporta un consumo di risorse, ma anche il necessario apporto di nuove presenze materiche e di nuovi livelli di scrittura” (M. Dezzi Bardeschi).
La città consolidata è avvertita quale luogo di dialogo e continuità critica fra architettura antica e contemporanea.
La liceità dell’intervento moderno nel tessuto antico è a sua volta questione di dialogo, riflessione, misura e interrelazioni culturali fra luoghi, spazi e architetture che sono governabili solo con il progetto.
Il progetto adattivo come approccio metodologico in cui la nuova architettura si adatta al contesto socioculturale trasformandolo, unendo il rispetto della natura dei luoghi alla spinta verso l’innovazione e la sostenibilità. Al centro di questo approccio vi è la ricerca dell’equilibrio e della bellezza, con un’attenzione particolare alla socialità, proponendosi sempre con sensibilità e armonia verso l’esistente, rinnovandolo con soluzioni e modalità talvolta inedite e sempre diverse.
Il risultato è la realizzazione di architetture, piccole o grandi, inaspettate che spaziano con la stessa cura dai masterplan su larga scala agli interventi più piccoli, dagli edifici pubblici a quelli privati.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.