SPAZI PUBBLICI

Greenways – Triggiano

Rigenerazione del sistema di spazi di corso Vittorio Emanuele, viale Aldo Moro, via Dattoli e alcuni spazi accessori.

COMMITTENTE

Comune di Triggiano

TEAM

Arch. Fernando Russo, Arch. Riccardo Russo, SMALL, Arch. Stefania Cappa, Arch. Silvia Sbisà, Ing. Umberto Gallo, Ing. Stefano Dal Sasso, Ing. Geo Sblendorio

consulenti: SUMS architects – Arch. Martina Minenna – Arch. Enrica J. Grassi

LUOGO

Triggiano

ANNO

2024

FINANZIAMENTO

PNRR M5C2, INVESTIMENTO 2.2. VERDE METROPOLITANO (PAESAGGIO / FORESTAZIONE / EDUCAZIONE AMBIENTALE / QUALITÀ DELLA VITA/CARBON LOW 

Importo lavori: 3.72.677,25

Il progetto di recupero e riqualificazione urbana del Corso definisce una strategia di interventi volti al potenziamento della rete ecologica urbana, al fine di contenere gli effetti del cambiamento climatico, puntando alla creazione di una “greenway”, un’infrastruttura verde di collegamento tra due poli importanti della città consolidata e di espansione di Triggiano. 

Il Corso era la via storica di collegamento al mare su cui tra l’Ottocento e il Novecento del secolo scorso si sono insediate diverse dimore storiche di notevole fattura. Pertanto il progetto nasce anche dalla volontà di ricreare un nuovo rapporto visivo tra il piano orizzontale e il piano verticale del Corso, cercando di conferire maggior “respiro” alla quinta scenica urbana, caratterizzata da diversi edifici di interesse storico-architettonico. 

L’obiettivo di conferire maggiori spazi pedonali al Corso ha necessariamente influito sulla mobilità del centro cittadino che è stata ripensata suddividendo il Corso in due tratti: il primo conserva la doppia carreggiata carrabile con doppio senso di marcia, il secondo invece prevede un unico senso di marcia garantendo così una dilatazione degli spazi pedonali. Tale obiettivo viene perseguito mediante l’allargamento dei marciapiedi con la conseguente creazione di bulb-out, in prossimità degli angoli, possibile anche grazie alla riconfigurazione dell’assetto della mobilità carrabile con l’introduzione del senso unico di marcia. L’allargamento dei marciapiedi avviene secondo uno schema ben definito, basato sull’osservazione di corso Vittorio Emanuele, che ha portato ad una mappatura degli edifici storici e delle facciate di pregio architettonico e delle attività di commercio e ristorazione; la nuova superficie pedonale si modella su tale mappatura, senza, però, vincolarsi ad essa in modo eccessivamente rigido, prendendo in considerazione la temporaneità delle attività commerciali, il cui numero e la cui posizione è variabile nel tempo in funzione dei cicli economici-sociali (oggi quanto mai repenti nel cambiamento).

La sezione stradale del Corso è stata, dunque, ripensata in modo tale che in prossimità degli edifici di particolare rilevanza storico-architettonica, si configuri l’allargamento del marciapiede. 

All’interno dei nuovi marciapiedi un ruolo da protagonista è rivestito dagli elementi vegetazionali. Il progetto vegetazionale riprende l’analisi d’archivio svolta preliminarmente, da cui emerge come, sin da inizio Novecento, la presenza arborea ha caratterizzato il Corso, fungendo da filtro tra la parte carrabile e quella pedonale. Si è, dunque, riproposto tale impostazione di “buffer verde”, conferendogli una veste differente, più contemporanea rispetto alla basilare piantumazione di essenze arboree secondo un ritmo costante.

In un nuovo rapporto tra minerale e naturale si è ridefinita una gerarchia di spazi e forme: la componente “dura” delle pavimentazioni pedonali e carrabili sono caratterizzate da forme più rigide e geometriche, proprie delle infrastrutture stradali, mentre la componente “soft” delle aiuole verdi si contrappone con forme sinuose e mistilinee. 

 Il “buffer verde” si articola quindi, in una serie di aiuole disposte sulla base del medesimo schema concettuale dello spazio pedonale, in prossimità degli edifici storici e dei servizi di ristorazione, laddove vi sono i bulb-out. Le aiuole si configurano con geometrie morbide e sviluppi curvilinei e creano rientranze concave, ospitanti elementi di arredo urbano, ed aggetti convessi, in relazione con le facciate urbane per conferirgli maggior “respiro” e dare la possibilità di apprezzarle maggiormente anche dalla strada. 

Le alberature previste non solo ridefiniscono il “ritmo vegetale” del Corso, ma al contempo definiscono dei landmark urbani in funzione delle gerarchie di flussi e importanza che ciascuna strada perpendicolare al Corso possiede. 

Lo spazio pedonale viene caratterizzato da una trama che richiama il tessuto delle storiche pavimentazioni in pietra “a correre”, riquadrati da fasce in pietra locale, che in parte si relazionano con l’edificato circostante e in parte con la nuova infrastruttura stradale. La pavimentazione lapidea viene intervallata da porzioni di pavimento in ghiaietto lavato, definendo così una trama del tessuto pavimentale che eviti una eccessiva omogenizzazione e ripetizione. 

Alla luce delle foto d’archivio si prevede, per la carreggiata carrabile, asfalti colorati con pigmenti in polvere di tonalità tendenti alle terre battute. 

Il progetto di riqualificazione del sistema viario di corso Vittorio Emanuele coinvolge anche alcuni spazi accessori, disposti in maniera satellitare rispetto al sistema stesso, con l’obiettivo di trasformarli in aree adibite a parcheggio pubblico. L’intervento si basa su una volontà progettuale e paesaggistica ben chiara e definita: porsi in collegamento con il paesaggio rurale circostante, richiamando la trama delle coltivazioni e dei fondi agricoli. L’attitudine a introiettare il paesaggio al centro degli interventi di trasformazione urbana è una nuova chiave di lettura progettuale che consente di inserire all’interno di brani urbani sfrangiati elementi di paesaggio. Tale volontà è perseguita tramite l’individuazione di una griglia modulare, dettata dalle misure standard di un parcheggio, sulla quale si basa l’intera organizzazione spaziale dei parcheggi. Ogni strallo presenta una pavimentazione di colore differente: è proprio questa differenziazione a richiamare la “texture paesaggistica” che caratterizza i territori agricoli. Nello specifico, dal punto di vista costruttivo, la pavimentazione carrabile è costituita da un elemento grigliato in materiale riciclato, riempito fino a costipamento con granulati.

Infine un intervento più soft viene realizzato sulla via Dattoli dove si prevede esclusivamente la creazione di un’infrastruttura verde, costituita da alberature di media grandezza, disposte unicamente sul lato destro della strada, laddove sorge il marciapiede più ampio di nuova realizzazione, in grado di assicurare una continuità verde rispetto a corso Vittorio Emanuele e ai parcheggi satellitari, ombreggiatura ed assorbimento di CO2. Le nuove aiuole si configurano come piccoli “rain garden” capaci di favorire, unitamente al sistema di caditoie sulla strada, il deflusso delle acque meteoriche.