Invitalia S.p.A.
Arch. F. Russo (team leader), Arch. R. Russo, Ing. G. Sblendorio, Arch. Stefano Serpenti, Tecne a.r.l., Ing. Vito Sciruicchio, Ing. V. Dicecca, Geoatlas S.r.l., Arch. A. Trisolini, Arch. M.C. Petralla, Ing. C. Zaccagnino, Dott. G. De Felice, Dott.ssa M. Milella, Dott.ssa G. Lubisco, Dott. L. Forte
Matera
2021
Nell’ambito delle iniziative per Matera “Capitale Europea della Cultura” il Comune ha previsto di dar vita al sistema “Parchi della Storia dell’Uomo”, quattro Parchi tematici (“Preistoria”, “Civiltà rupestre”, “Civiltà contadina” e “Città dello Spazio”) per raccontare Matera e il suo territorio: una continuità di insediamenti dalla preistoria ai giorni nostri, in grado di rappresentare la storia dell’uomo dalle origini, proiettandola verso il futuro.
Il progetto Realizzazione Parco della Storia dell’Uomo – Civiltà rupestre si esplicita attraverso una serie di interventi puntuali e lineari che ricadono all’interno del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano nell’area della Murgia Timone e che interessano i seguenti ambiti: chiese rupestri, sentieristica, sistema della ricettività e fruizione.
Le chiese rupestri sono l’elemento cardine sul quale concentrare una operazione di riqualificazione e restauro, infatti l’obiettivo prioritario è stato quello della salvaguardia e tutela del patrimonio monumentale storico artistico.
Delle chiese rupestri ricadenti all’interno del patrimonio storico-archeologico e culturale del Parco sono oggetto di intervento, di restauro strutturale, artistico e paesaggistico le seguenti: Chiesa di San Pietro in Pricipibus o di San Nicola sulla Via Appia, Chiesa di San Falcione, Chiesa di San Vito alla Murgia, L’Asceterio di Sant’Agnese o di Santa Maria dell’Arco, La chiesa di Sant’Agnese, La Chiesa della Madonna delle Tre Porte, La Chiesa della Madonna della Croce.
La civiltà rupestre che interessa dal VI al XIII secolo l’intera Italia meridionale è un fenomeno complesso che ha le sue origini in una scelta insediativa che garantiva sicurezza in tempi particolarmente difficili dovuto al vuoto di potere determinato dal crollo delle istituzioni in età tardo antica e alle ricorrenti invasioni che caratterizzarono l’alto medioevo. Le forme insediate dei villaggi rupestri, che sorsero nei pressi delle vie di comunicazione e di corsi d’acqua, fu favorita dalla conformazione geologica dei suoli e rivela la cultura urbana dell’abitare in spazi nei quali la stessa vegetazione, che nascondeva l’accesso alle grotte, assumeva funzione di facilitazione della difesa. Casali, villaggi rupestri, muniti di area sepolcrale e chiesa rupestre, conservano ancora intatto il fascino dell’insediamento in grotta. A queste strutture si affiancavano gli jazzi, ovili realizzati tenendo presente le esigenze degli animali e caratteristici per i tipici muretti a secco, per la pendenza ed esposizione a sud. Il rapporto tra uomo e natura all’interno del Parco della Murgia Materana copre anche il periodo temporale che arriva, nell’utilizzo, agli inizi del 1900.
All’interno dell’evento Matera Capitale Europea della Cultura 2019 il seguente progetto ha avuto l’ambizione non solo di riattivare il percorso delle chiese rupestri che costellano il territorio materano, ma soprattutto di divenire modello di valorizzazione di un turismo compatibile con lo stato dei luoghi dei beni architettonico-paesaggistici.
Diversi sono gli interventi eseguiti a raggiungere e conseguire gli obiettivi preposti:
Messa in sicurezza e riqualificazione dei sentieri e percorsi orientati sul livello di difficoltà e/o di tempo a disposizione del turista,
Si prevedono interventi di conservazione paesaggistica e di valorizzazione delle specie murgiane attraverso la definizione di percorsi regolati, per evitare il camminamento incontrollato fattore della desertificazione in corso della pseudosteppa murgiana.
La Contrada Murgia Timone si inserisce nel paesaggio originario come un solco, una ferita. Essa, infatti, si insedia con le sue regole e i suoi principi che corrispondono alle esigenze imposte dal movimento della macchina. Il segno antropico, oramai indelebile bisogna accettarlo e farlo proprio, aggiornarlo nelle funzioni e negli usi.
L’infrastruttura, nella sua nuova funzione di percorso slow, si configura come nuovo palcoscenico del paesaggio attraversato, per svelare gli antichi paesaggi agricoli, naturali e storici attraverso la costruzione di un nuovo punto di vista, quello della persona e non della macchina.
Si tratta di pensare questo solco come un percorso naturalistico attrezzato, come un’infrastruttura leggera di nuova concezione, che si relazioni con ciò che ha vicino e lontano attraverso sguardi preferenziali e punti precisi di osservazione. Il progetto sviluppa il tema del paesaggio intersecando continuamente due piani: la costruzione materiale del parco (le superfici, i giardini, i colori, gli odori etc.) e la costruzione dei modi di vedere e riconoscere i paesaggi agricoli e storici.
Il nuovo percorso attrezzato di Murgia Timone diviene un asse promiscuo composto da una corsia ad esclusiva percorrenza per la navetta elettrica, in regime di zona 30, a cui si affianca una pista ciclopedonale a norma. Il tratto della contrada interessato dal progetto di riconversione è circoscritto dall’area antistante lo Jazzo Gattini fino al Belvedere.
L’azione di valorizzazione e fruizione si impone come intervento soft, low-profile, non invasivo del contesto ma, al contempo, in grado di garantire una percorribilità sicura e al contempo narrante, capace di fornire risposte alle molteplici domande che caratterizzano la complessità del sito.
In considerazione dell’orografia del suolo e della disposizione delle chiese rupestri, si sono individuati due percorsi di visita e un sub-percorso, orientati sul livello di difficoltà e/o di tempo a disposizione.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.