Regione Piemonte
Arch. R. Russo, Arch. Bertugno, Arch. A. Volpone, Arch. F. Oliva, Arch. M. Petralla, Ing. G. Milano
Miasino (NO)
2018
Il compendio di Miasino nasce, verso la fine dell’Ottocento, come disegno complessivo in cui l’edificio e il suo contesto sono strettamente legati, nei significati e nella vocazione. Questo non riguarda solo il territorio che lo circonda, e il conseguente studio attento dei rapporti reciproci di sguardi e ritorni visivi, ma è relativo anche alle relazioni fra costruito e spazio aperto all’interno del recinto.
Il progetto di restauro e rifunzionalizzazione del Compendio interessa sia il giardino che il palazzo e verte su principi dettati dal “minimo intervento”, dalla reversibilità e dalla compatibilità materica e formale, con il fine ultimo di valorizzare il Bene e accogliere i fruitori sotto l’aspetto funzionale, estetico e di comfort ambientale.
Il concept che ha innervato le scelte progettuali del giardino parte dal riconoscimento e ridefinizione di due differenti approcci, che qui definiremo Sistemi Paesaggistici: un giardino formale/simmetrico, vocato alla rappresentazione e al dialogo diretto e quotidiano con l’edificio; un giardino paesaggistico/pittoresco, che racchiude e protegge il resto, aprendosi in spazi inaspettati, voluti e carichi di significato.
L’aspetto formale si coniuga da sempre con i valori di cui si fa portavoce ed è, quindi, da esso che si deve iniziare per ricostruire una nuova visione di equilibrio: punto di partenza non può che essere la valorizzazione delle tracce storiche esistenti, una interpretazione di quelle contemporanee e una ridefinizione degli equilibri fra le parti. Il castello è ovviamente il fulcro di tutta l’attenzione e tensione, ed infatti si pone al centro del progetto.
Il bosco, che comprende esemplari botanici a carattere monumentale, con i percorsi che lo attraversano costituisce una delle parti che si è meglio preservata. Le serre e lo chalet, relegati, in parte manomessi, ma senz’altro abbandonati al degrado, sono ugualmente simbolo del luogo, non solo per il loro essere emblema di un determinato periodo storico e di una arte che ad esso si lega, ma anche per le occasioni di reinterpretazione e di nuovi usi che suggeriscono.
La definizione del giardino formale, progettato ex novo sulla base di ricerche storiche effettuate ridefinisce i rapporti tra i vari elementi oggi esistenti all’interno del giardino, come il garage, la piscina, la serra, in un nuovo disegno degli spazi aperti.
La piscina viene ridefinita completamente quale vasca d’acqua, mentre il campo da gioco e il suo casotto sono riposizionati a vantaggio di una nuova lettura di insieme e una implementazione delle caratteristiche tecniche complessive.
Il disegno finale, in coerenza con il concetto dei due differenti Sistemi Paesaggistici, ridisegna questo spazio attraverso una geometria che riprende le proporzioni del castello, fulcro e perno di tutta la composizione, accostandosi in dialogo e contrasto con la sinuosità dell’area boscata.
In questa nuova visione di rifunzionalizzazione il tema dell’accessibilità e della mobilità sostenibile diviene centrale: così il sistema dei parcheggi è completamente riformulato ed implementato con l’introduzione di stalli per diversamente abili in stretta prossimità dell’edificio principale (di cui è assicurata la completa accessibilità), di uno stallo per bus-minibus e due stalli dedicati alle macchine elettriche.
La struttura per la sosta è pensata in maniera congeniale a quanto stabilito per le diverse categorie di fruitori e con l’idea di creare l’impatto minore possibile all’interno del sistema verde. Il tema dell’accessibilità è altrettanto fondamentale nella definizione della distribuzione interna, dal carattere fortemente pubblico, specialmente all’interno di edifici ad uso pubblico vincolati.
Il progetto complessivo garantisce un’accessibilità degli spazi interni a tutti i livelli del complesso, creando percorsi fruibili e segnalati accuratamente, in un’ottica di “design for all”. Al fine di consentire l’adeguamento normativo alla nuova destinazione d’uso del fabbricato nonché garantire la piena accessibilità ai piani superiori ad utenti disabili, il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto di risalita e un nuovo sistema di scale di emergenza.
La scelta di ubicare i nuovi sistemi di risalita verticale nell’attuale vano scale, sostituendo l’attuale scala non a norma con una nuova in acciaio a norma antincendio, e nel vano limitrofo garantisce un adeguato collegamento ai vari livelli senza alterare la conformazione strutturale ed architettonica del monumento.
Il nuovo programma funzionale introduce elementi di innovazione, mixitè e un rapporto stringente con il giardino. Al piano seminterrato si prevede un locale specifico destinato alla preparazione pasti, cucina e catering accompagnati da laboratori didattici legati alla gastronomia. Al piano rialzato, con gli ambienti più nobili, invece si dedicano gli spazi di rappresentanza come gli spazi polifunzionali per mostre, convegni ed eventi temporanei e sale dedicate alla ristorazione. Il piano primo e secondo invece sono destinati alla residenza e accoglienza diversificata ed estesa a diversi target come famigli, giovani coppie, ragazzi: infatti gli ambienti sono stati declinati sia come ostello che come stanze o suite più convenzionali e diversificate nella metratura.
Tutte le stanze sono dotate di servizio privato. I nuovi servizi saranno contraddistinti da una nuova forma ellittica che si pone, rispetto alla preesistenza, in un rapporto critico-creativo. I servizi saranno collocati in prossimità dei cavedi esistenti in modo da non intaccare le strutture esistenti. Per ovviare all’ingresso al piano seminterrato, in sostituzione della scala esterna di collegamento verrà inserita una nuova architettura eterea costituita da struttura in acciaio rivestita da lamiera microforata contenente un sistema di risalita composto da scala e ascensore: questo intervento permette ai fruitori non normodotati di accedere direttamente e facilmente al piano seminterrato e ai piani superiori.
L’allestimento degli spazi interni si configura come un sistema di pareti attrezzate che si adattano allo spazio dei vari ambienti, presentandosi come strutture filiformi che duplicano, triplicano lo spazio servito introducendo flessibilità funzionale e dinamicità ad ambienti tipologicamente rigidi e troppo definiti rispetto alle funzioni richieste. Il nuovo sistema di arredi vuole “creare nello spazio una porta per altri spazi” le cui linee essenziali “marcano i contorni delle masse d’aria in cui il nuovo corpo si muove”. Le nuove pareti, removibili, autoportanti e inserite puntualmente nei vari ambienti, si declineranno in funzione del programma funzionale previsto.
Un ruolo determinante nel progetto di restyling del palazzo è svolto dagli impianti tecnologici pensato non solo in chiave sostenibile ma anche per produrre un diffuso e prolungato beneficio indoor termo-igrometrico, con un contestuale alleggerimento della “bolletta energetica”. Per il Castello di Miasino si propone una soluzione impiantistica integrata mediante un sistema di impianto geotermico bivalente Una ibridazione infrastrutturale capace di rispondere efficacemente alla domanda di polifunzionalità del prestigioso complesso insediativo, vincolato dalla Soprintendenza, e non alterare gli spazi interni ed esterni.
L’impiantistica elettrica ed illuminotecnica a Led è gestita da un sistema domotico capace di calibrare gli sforzi energetici in base al reale utilizzo della struttura. Infine l’uso di dispositivi capaci di misurare in tempo reale e costantemente gli scambi termici e i flussi energetici per disporre di dati sempre più accurati e precisi che consentano di ottimizzare la gestione dell’intera struttura, di organizzare efficacemente la manutenzione ordinaria dell’intera infrastruttura impiantistica realizzata e di azzerare gli sprechi per una combinata sostenibilità ambientale ed economica.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.