Arcidiocesi di Bari-Bitonto
Arch. Fernando Russo, Arch. Riccardo Russo
Bitonto (BA)
2005-2018 (5 lotti funzionali)
Il progetto nasce dalla volontà di inserire in un contesto socio-economico difficile una nuova polarità urbana capace di convogliare i flussi turistici, culturali ed economici in un nuovo complesso riadattato a nuove funzioni e fruibile a tutte quelle componenti umane che formano una domanda in campo turistico-culturale.
Il museo, nei suoi vari livelli, comprende una vasta area espositiva al piano terra e al primo piano; l’archivio storico Diocesano e la biblioteca che ritrovano la loro importanza all’interno del percorso museale data la loro ricca composizione architettonica, storico artistica e archivistica.
I lavori sono stati eseguiti in diversi lotti e con diversi finanziamenti pubblici e privati (Regione Puglia – CEI – Arcidiocesi di Bari-Bitonto – ARCUS). Il grande sforzo profuso ha permesso di costruire un museo all’avanguardia e tecnologicamente avanzato.
Tutti gli interventi sono stati effettuati mediante un attento restauro conservativo, opere di consolidamento statico e un’integrazione architettonica degli impianti tecnologici, nonchè l’uso di materiali naturali come calci e malte naturali.
Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti di sostenibilità ambientale atti a garantire una facile manutenzione nel tempo e ad un complessivo risparmio energetico.
L’ex seminario vescovile di Bitonto è un complesso urbano molto esteso e complesso composto dalla giustaposizione di diversi aggregati architettonici: la Chiesa di San Francesco alla Scarpa e il seminario che è nato per successivi ampliamenti di edifici a corte circondati da porticati voltati in muratura, parte dei quali furono demoliti durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruiti con strutture in cemento armato.
L’ex seminario si presentava già nel 2005 in uno stato di forte degrado dovuto essenzialmente per le diverse funzioni che ha svolto nel tempo, dalla mancanza di manutenzione generalizzata e dai vari interventi incongrui succedutesi negli anni di adeguamento strutturale ed impiantistico in base alle varie destinazioni d’uso.
Il progetto di restauro ha conseguito l’importante obiettivo di rendere accessibili tutti i piani dell’edificio e tutte le sale espositive, creando percorsi fruibili e segnalati accuratamente per chiunque (anche con linguaggio braille), in un’ottica di “design for all”, inserendo un vano ascensore in apposito locale baricentrico senza stravolgere la tipologia architettonica dell’impianto né tanto meno stravolgerne gli spazi.
Infine con gli stessi principi architettonici è stata realizzata una nuova scala di emergenza interna in acciaio per garantire l’agibilità alla normativa antincendio.
Le funzioni attribuite al Museo Diocesano sono state rapportate al ruolo istituzionale del Museo nella città e nella Diocesi, quindi esse hanno tenuto conto delle diverse esigenze, un museo flessibile, elastico nelle attività. In particolare, si possono così individuare e sintetizzare: Esposizione permanente, Esposizioni temporanee, Inventariazione e Catalogazione, Conservazione e Restauro, Comunicazione, Promozione, didattica e pubblicazione, conferenze, convegni, book shop e Merchandising.
Il nuovo percorso espositivo ha richiesto una nuova distribuzione degli ambienti del museo, organizzato per accogliere il visitatore ed offrire, oltre che materiale informativo-didattico, anche degli spazi per l’approfondimento. Il visitatore ha la possibilità, attraverso percorsi cronologici e tematici, di percepire le varie epoche, diverse tra loro sia nel costume sia nelle scelte artistiche, mentre alcune opere sono di altissima qualità come quelle della Scuola Carlo Rosa, ecc.
L’esposizione si suddivide nel seguente modo:
– Piano terra: il lapidarium con l’esposizione dell’arredo marmoreo proveniente dalla cattedrale. Vi è anche l’archivio storico Diocesano e la biblioteca, con una sala didattica espositiva (pergamene, libri, ecc.)
– Piano primo: a) la pinacoteca suddivisa in sezioni, il medioevo, il cinquecento ed il manierismo, il seicento, Carlo Rosa e la scuola bitontina, il settecento (i Giordaneschi), l’ottocento; b) la galleria delle statue sia in pietra che lignee, una sottosezione dedicata ai presepi; c) Reliquari; d) il “Tesoro” gli oggetti liturgici; e) i paramenti sacri; f) i mobili di arredo; g) le pergamene e i libri (le cinquecentine).
Al primo piano è prevista una sala “polifunzionale” per ospitare “l’Evento” da organizzare in collaborazione con altre Diocesi o Enti, che accoglie anche gli artisti di fine Ottocento e novecento nonché le mostre temporanee. Il percosso espositivo è stato rimodulato e studiato con la Sovrintendenza PSAE. I servizi previsti nel Museo comprendono anche luoghi non destinati al pubblico o ai visitatori, ma destinati ad un diverso di utenti come i laboratori di restauro, i depositi di giacenza delle opere, all’archivio e catalogazione, alla custodia e conservazione. I servizi sono stati predisposti in modo tale da non interferire con la visita e rispettosi degli spazi ereditati. Al primo piano i servizi destinati al pubblico sono stati ubicati all’esterno del percorso espositivo ed accessibili direttamente dall’estero come la sala multimediale, la sala riunioni-convegni, la sala didattica e lettura.
L’esposizione avviene anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie con specifici programmi informatici, un sistema multimediale live, che consentono al visitatore di accedere a campi diversi di approfondimento, muovendosi dalle opere collocate nel museo a quelle presenti in altri musei Diocesani come quello della cattedrale di Bari o quello di Otranto, Molfetta, ecc., oltre che approfondire il contesto storico, sociale culturale, nelle varie epoche e l’evoluzione della cristianità.
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Laureato in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara il 19/03/2010 con votazione 109/110, con Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica e Urbana “Detroit. Reinterpretare la dismissione – Conversione di un tessuto industriale rarefatto in tessuto urbano attraverso l’introduzione di supporti per una ecologia creativa”.
Iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Bari al n. 3112 dal 2012.
Esperto in progettazione architettonica e urbana, nel marzo del 2022 consegue il titolo di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano.
Ha frequentato con successo alcuni moduli curriculari del “Laboratorio di progettazione: il progetto dello spazio pubblico” all’interno del Master Architettura del Paesaggio promosso dall’Universitat Politecnica de Catalugna Barcelona.
Ha conseguito con successo il “Corso di perfezionamento post-laurea: territori, comunità, produzioni – Ricostruire per innovare/innovare per ricostruire a seguito di eventi naturali catastrofici” (400 ore) promosso da: Regione Emilia-Romagna, Università dgli Studi di Ferrara e UNESCO.
È in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs, 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Continua ad affrontare le tematiche inerenti il riuso e il restauro dello spazio costruito partecipando a diversi concorsi di progettazione nazionali e internazionali, riversando la propria ricerca sulle progettazioni che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale.
Affronta progetti di pubblico interesse per conto di diverse Amministrazioni, a diverse scale progettuali.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2022, con una tesi in progettazione urbanistica dal titolo “Rigenerazione urbana nelle periferie storiche. Il quartiere Libertà” di Bari, nell’ambito della quale svolge un tirocinio presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Bari per elaborazione GIS di dati sull’edilizia storica residenziale.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto a Novembre 2022. In ambito universitario partecipa nel 2016 al Workshop
internazionale in Costruzione dell’architettura Bari – Ankara, “Lo spazio domestico e i caratteri dei luoghi”.
Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, il 26/07/1976 con votazione 110/110, con Tesi di Laurea in Composizione Architettonica, relatore prof. Giuseppe Perugini.
Iscritto all’Ordine degli Architetti di Bari al n. 666 dal 1986.
Nel 1998 si specializza in progettazione del paesaggio tramite il “Concorso di perfezionamento post-laurea: Master di Progettazione del Paesaggio” – Istituito dall’Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Architettura. Esperto in progettazione architettonica, restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici e contemporanei, in restauro di beni monumentali, progettazione museale, architettura del paesaggio ed economia urbana e territoriale.
È abilitato e iscritto all’Elenco del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza antincendio di cui alla legge 7/12/84 n. 818; è in possesso dei requisiti professionali di cui al D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra le opere realizzate si possono ascrivere numerosi restauri delle più importanti cattedrali pugliesi (Bari – Otranto – Bitetto – Giovinazzo – Galatina), castelli e palazzi gentilizi (Palazzo Dentice di Frasso – Palazzo Michele Imperiale – Castello di Acaya – Ex Palazzo Vescovile di Bitetto), numerosi musei diocesani (Bari – Bitonto – Molfetta – Otranto) curando allestimenti e percorsi museali, e in generale numerose opere di restauro architettonico. Sono state inoltre progettati e realizzati interi quartieri residenziali, progettazioni ex-novo di edifici pubblici, centri sociali e polifunzionali, programmi e piani di recupero di vaste aree urbane e di interesse ambientale-paesaggistico.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, con una tesi in Restauro architettonico dal titolo “Il castello di Tutino (LE). Dall’analisi al progetto di restauro”.
Partecipa con la tesi di laurea a diversi concorsi vincendo, con i suoi colleghi, la menzione d’onore al Concorso Nazionale “I PREMIO giovani – SIRA 2016” e la segnalazione al Concorso Nazionale “Premio SACU 2015” indetto dall’Università di Camerino.
Si iscrive all’albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (sezione A) il 18 gennaio 2016, n. matricola 3459, e consegue l’attestato per Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori il 13 maggio 2016.
Svolge un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari dal luglio al settembre 2017 e partecipa a due Workshop internazionali organizzati da ICE -Assorestauro nel 2016 in Libano e nel 2018 a Milano, Piacenza, Ferrara, Padova e Venezia. Per quest’ultimo è nel team di accompagnatori dei delegati stranieri e fa da relatrice al convegno “Export the restoration practises: a balance between training and promotion”, tenuto al Salone del Restauro di Ferrara.
Si specializza il 20 dicembre 2019 in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano con una tesi di analisi e conservazione della basilica di Ererouk in Armenia.
Si laurea presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2019, con una tesi in progettazione architettonica dal titolo “Nuove forme dell’abitare: Tirana – Modelli insediativi per il quartiere industriale Kombinat”.
Si iscrive all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari (Sez. A) il 27.01.2021, n. matricola 3909.
Svolge dapprima un tirocinio trimestrale presso l’impresa edile Garibaldi Fragasso S.R.L. di Bari e successivamente un tirocinio semestrale presso lo studio di progettazione ECDM Architectes di Parigi.
Si laurea cum laude presso il Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura nel 2023, con una tesi in disegno dell’architettura dal titolo “Teatri di Puglia”, con la quale partecipa al 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, tenutosi a settembre 2023.
Ottiene l’abilitazione alla professione di architetto il 31.07.2023. In ambito universitario, nel 2021, partecipa al progetto di mobilità Erasmus, presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Siviglia, sviluppando un progetto di architettura sostenibile, interamente in cartone, pubblicato nel volume “Il futuro dell’architettura e design. Studi e progetti all’insegna di innovazione e sostenibilità”, per la Biennale Cartasia di Lucca. Svolge dapprima un tirocinio annuale presso lo studio di progettazione Cassano Architettura di Bitonto, affrontando progetti di edilizia residenziale ed occupandosi di modellazione e rendering.